Tout se tient di Fabio Vinella, Giulio De Mitri, Iginio Iurilli

A cura di Roberto Lacarbonara

Galleria Formaquattro Bari, 14 dicembre 2012 - 20 gennaio 2013
Via Argiro 73
70121 Bari (Ba)

Presenza artista: All'inaugurazione

Immagini

L’opera, l’origine

 

Ogni opera è un progetto aperto. La mutazione e il disequilibrio definiscono la matrice perennemente instabile dell’arte, laddove l’intenzione ed il fare dell’artista sono stadi di una “personalità che si sfoga mutando”, facendosi opera e valicando la storia.

Tout se tient, la celebre e controversa locuzione del linguista De Saussure tesa a definire quanto tutti gli elementi del linguaggio siano inscindibilmente connessi e vicendevolmente mutevoli, è un’espressione di complicità e favoreggiamento tra opera e vita, tra pratica del mestiere artistico e immaginario/edonismo/desiderata di un soggetto.

La mostra trae spunto da questo mutuo scambio tra l’artista e la memoria plastica del mondo, attraverso la documentazione delle fasi progettuali nella ricerca scultorea di Iginio Iurilli, nell’installazione di Giulio De Mitri e nel design di Fabio Vinella.

 

“Ogni opera esposta rappresenta una tappa di un processo in divenire di cui gli artisti illustrano gli indizi e le fasi di lavoro, i disegni iniziali e i documenti in grado di mappare l’immaginario visivo e formale a monte dell’opera “conclusa”. Le opere raccontano la metamorfosi di un’idea, a partire dal magma delle intenzioni su cui ogni opera si radica. E ogni lavoro diventa un nuovo appunto¸ una meta provvisoria sempre rivolta ad altra e continua gestazione.

Il segno curvilineo, l’andirivieni dell’ellisse che s’espande e lentamente svanisce, è per Fabio Vinella (architetto e designer) il gesto di sintesi e leggerezza che dà origine ai Water circles, cerchi di vetro di differente diametro che giacciono sul pavimento della galleria, come un velo d’acqua punteggiato da gocce che smuovono il piano orizzontale in onde concentriche, generando nuovi cerchi.

A pochi passi s’involano a decine le farfalle bianchissime di Passaggio, sagome che staccano appena la parete emulando una fuga prospettica verso la sommità. Sono i 42 elementi scultorei di Giulio De Mitri, ognuno recante nel centro un punto di luce azzurra, un pixel di cielo e di mare, una traccia che evoca e contiene gli abissi.

Tutto si contiene, avvolgendosi tra spire e superfici ripiegate su se stesse. Così nell’Impronta di Giunone, la scultura nivea e voluttuosa di Iginio Iurilli. Sono forme che contengono altre forme, ma anche immagini colte da un provenire ancestrale, concepite come orma di una vita che si rigenera nel grembo gravido della natura e del mito.”

[Note dal testo del curatore]

In mostra saranno inoltre visibili i disegni ed alcuni lavori serigrafici che mostrano le numerose declinazioni grafico-pittoriche che ogni scultura definisce nel continuo percorso di creazione e reinvenzione.

Vernissage:Venerdì 14 Dicembre 2012, ore 19.00

Apertura: Dal 14 Dicembre al 20 Gennaio

Testo critico

 

Opere

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